top of page
Cerca
Immagine del redattoreMonica

Un atto di fede



In questo caso il filo rosso è ancora intrecciato alle nostre dita… e mi porta a parlare dell’affido familiare.

Sull'affido sono stati scritti fiumi di parole, cosa dire ancora?

Come famiglia abbiamo maturato questa nostra disponibilità nel tempo e, come dicevo in un post precedente, ci siamo trovati per tre volte a rispondere ad un bisogno improvviso: l’abbiamo fatto senza troppi ragionamenti, senza riserve e senza tentennamenti, coscienti che era l’unica scelta percorribile e la più giusta.

Che cosa abbiamo imparato da queste seppur brevi esperienze?

Che l’affido è come una carezza, un bacio o un abbraccio, una mano tesa, fugaci nella loro manifestazione, ma potenti. Nessuno mai ne scorda la bellezza, il valore, soprattutto quando avvengono al momento giusto, cioè quando più ne abbiamo bisogno, perché “niente è più grande delle piccole cose. È il fiore tra l’asfalto lo spettacolo del firmamento”.

Se anche questi gesti dovessero comparire un'unica volta nella nostra vita, rimarrebbero per sempre come un raggio di luce nel buio di quel momento.

Del resto a cosa serve l'affido familiare se non a mostrare che un altro tipo di amore, diverso da quello finora conosciuto, è possibile? a proporre un modello di famiglia che prima o poi possa essere replicato, andando a ripescare nella memoria quell'esperienza?

È un pezzo di strada percorso insieme, l’uno accanto all’altro, che dà la forza di proseguire anche da soli, arricchiti e rafforzati dai passi condivisi. È un modo di curarsi dell’altro e nello stesso tempo prendersi cura di sé. È un atto di fede.


“Adesso chiudi dolcemente gli occhi e stammi ad ascoltare

Sono solo quattro accordi ed un pugno di parole

Più che perle di saggezza sono sassi di miniera

Che ho scavato a fondo a mani nude in una vita intera

Non cercare un senso a tutto perché tutto ha senso

Anche in un chicco di grano si nasconde l’universo

Perché la natura è un libro di parole misteriose

Dove niente è più grande delle piccole cose

È il fiore tra l’asfalto lo spettacolo del firmamento

È l’orchestra delle foglie che vibrano al vento

È la legna che brucia che scalda e torna cenere

La vita è l’unico miracolo a cui non puoi non credere

Perché tutto è un miracolo tutto quello che vedi

E non esiste un altro giorno che sia uguale a ieri

Tu allora vivilo adesso come se fosse l’ultimo

E dai valore ad ogni singolo attimo

Ti immagini se cominciassimo a volare

Tra le montagne e il mare

Dimmi dove vorresti andare

Abbracciami se avrò paura di cadere

Che siamo in equilibrio

Sulla parola insieme

Abbi cura di me

Abbi cura di me

Il tempo ti cambia fuori, l’amore ti cambia dentro

Basta mettersi al fianco invece di stare al centro

L’amore è l’unica strada, è l’unico motore

È la scintilla divina che custodisci nel cuore

Tu non cercare la felicità semmai proteggila

È solo luce che brilla sull’altra faccia di una lacrima

È una manciata di semi che lasci alle spalle

Come crisalidi che diventeranno farfalle

Ognuno combatte la propria battaglia

Tu arrenditi a tutto, non giudicare chi sbaglia

Perdona chi ti ha ferito, abbraccialo adesso

Perché l’impresa più grande è perdonare se stesso

Attraversa il tuo dolore arrivaci fino in fondo

Anche se sarà pesante come sollevare il mondo

E ti accorgerai che il tunnel è soltanto un ponte

E ti basta solo un passo per andare oltre

Ti immagini se cominciassimo a volare

Tra le montagne e il mare

Dimmi dove vorresti andare

Abbracciami se avrai paura di cadere

Che nonostante tutto

Noi siamo ancora insieme

Abbi cura di me qualunque strada sceglierai, amore

Abbi cura di me

Abbi cura di me

Che tutto è così fragile

Adesso apri lentamente gli occhi e stammi vicino

Perché mi trema la voce come se fossi un bambino

Ma fino all’ultimo giorno in cui potrò respirare

Tu stringimi forte e non lasciarmi andare

Abbi cura di me”


(Abbi cura di me - Simone Cristicchi)



4 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Σχόλια


Post: Blog2_Post
bottom of page